1 apr 2011

L'amore dov'è? (Ribelli for life)

    


Due forze muovono il mondo: la paura e l’amore. La paura nasce dal sentirsi isolati, scissi al proprio interno, esclusi. In preda alla paura, siamo diffidenti: percepiamo gli altri distanti, il mondo ostile, il destino avverso. Concentrati sui nostri problemi, siamo indifferenti a quelli altrui.La paura nasce dalla separatività e genera separatività e isolamento.
L’amore nasce dal sentirsi connessi, coesi al proprio interno, parte del tutto. Ci sentiamo in contatto con gli altri, proviamo simpatia ed empatia. Abbiamo fiducia nel mondo e nel destino. Di fronte alla sofferenza nostra o altrui, proviamo compassione e desiderio di aiutare e donare noi stessi. L’amore nasce dalla connessione e genera partecipazione.
Dalla paura nasce il bisogno di controllo, e dal bisogno di controllo origina la ricerca del potere, nelle sue diverse forme, palesi o meno palesi: oppressione, possesso e sfruttamento, ma anche malevolenza e ambizione, permalosità e pretese, lamentele e accuse.
Ego e Anima sono due configurazioni psichiche alternative che guidano la nostra vita. Chiamiamo Ego la configurazione che si costruisce e si cristallizza come difesa intorno alla paura, e continua a generare paura, ignoranza e sofferenza. Chiamiamo Anima la configurazione che si costruisce intorno ad un nucleo di amore, e promuove contatto, amore e consapevolezza.
La personalità è il terreno di scontro tra queste due forze: paura e amore, Ego e Anima, piccola o grande mente. Più assecondiamo l’Ego, più crescono la nostra ignoranza, mancanza di senso e ottusità, che ci rendono fragili e infelici. Problemi e difficoltà prolificano, e ci sentiamo impotenti a risolverli. A dispetto di ogni evidenza, l’Ego ci convince che la sua politica, basata su diffidenza e ostilità, è indispensabile per proteggerci e farci sopravvivere. A livello collettivo, l’Ego promuove possesso, sfruttamento, colonialismo e guerra.
Diversamente, se coltiviamo l’Anima, crescono la nostra consapevolezza, intelligenza e creatività. Siamo propensi al dialogo e alla comprensione profonda degli altri. Problemi e difficoltà si sciolgono o sappiamo come accettarli e superarli. Individualmente o collettivamente, promuoviamo la pace e la collaborazione armonica con tutti gli esseri, compresa la terra che ci ospita e dalla quale dipende la nostra sopravvivenza.

fonte: http://www.mauroscardovelli.com/PNL/Consapevolezza_di_se/Paura_e_amore.html



P.S. questo non è ancora rap terroristico, questo invece lo è già !! ^^

30 mar 2011

L'incubo in cui Narciso (Lapo) apparve a se stesso

    


La caratteristica principale del disturbo narcisistico di personalità consiste nella tendenza a reagire difensivamente quando la persona sente ferita nel proprio valore. Come reazione è facile che la persona adotti atteggiamenti superbi, arroganti, che disprezzi gli altri e li ritenga le cause dei suoi problemi.
Tale soggetto è costantemente assorbito da fantasie di successo illimitato, potere, fascino, bellezza o amore ideale; ritiene di essere speciale che soltanto altri individui speciali o di alto rango siano in grado di capirlo o di frequentarlo; Presentano l’aspettativa che tutto sia loro dovuto e che, per effetto del loro essere persone speciali e superiori, debbano ottenere trattamenti di favore, nonché la soddisfazione immediata delle loro priorità, a cui si attendono che gli altri necessariamente si sottomettano; quando questo non si verifica, diventano furiosi e sprezzanti.
Tale senso di diritto, unitamente alla mancanza di sensibilità per i desideri e per le esigenze altrui, sfociano spesso nella tendenza allo sfruttamento ed alla manipolazione interpersonale: gli individui che presentano un disturbo narcisistico di personalità, infatti, tendono a formare amicizie o relazioni sentimentali esclusivamente se hanno la certezza che l’altro possa favorire la soddisfazione dei propri scopi (primo tra tutti rinforzare e potenziare la stima di sé ed il valore personale); si aspettano, inoltre, enorme disponibilità e dedizione da parte degli altri, fino ad abusarne, senza alcun riguardo per le conseguenze. Parallelamente a questo, l’altro viene idealizzato fino a che soddisfa il bisogno di ammirazione e di gratificazione, per poi essere anche aspramente svalutato nel momento in cui non svolge più tale funzione. E' spesso invidioso degli altri o ritiene che gli altri provino invidia nei suoi confronti; ostenta dei comportamenti arroganti, sprezzanti.

Si tratta di un disagio che in una società come la nostra può avere mille facce. Dai maniaci del ritocco estetico che si sottopongono a continue operazioni per avere un fisico perfetto, ai palestrati con il culto del corpo, persone alla continua ricerca di ribalta, ai tossicodipendenti. Si tratta di persone di profonda solitudine presi solo da se stessi e incapaci di dialogare. L’uso di stupefacenti, frequente in queste persone, nasce dalla convinzione di poter curare o risolvere soli i loro problemi. Si tratta di disturbi in cui sono particolarmente utili le psicoterapie. Si va sempre più verso la medicalizzazione dei disagi mentali, quindi si dà più peso alle malattie in cui è possibile l’uso dei farmaci, mentre la cancellazione dal manuale crea ricadute pratiche per i pazienti. Eliminare questa patologia significa, ad esempio, non riconoscere ai pazienti la possibilità di essere rimborsati da eventuali assicurazioni per la psicoterapia. Tenendo conto di questi dati, la presidente degli psicologi del Lazio avanza il sospetto che dietro l’esclusione dal nuovo Dsm V di questi disturbi ci siano ragioni economiche.. ^^

Fonti: http://www.contattonews.it/2011/03/01/arriva-l’esercito-dei-narcisisti-patologici/#
http://www.cepicc.it/index.php?option=com_content&view=article&id=38&Itemid=44

28 mar 2011

Quel bikini (metaforicamente parlando)

    



Anche il celebre “keep it real” hipopparo si fotoshoppa adeguandosi ai tempi che corrono. In un mondo sempre più traboccante di falsità e corruzione dove l'importante diventa solo l'apparire e l'essere risulta stimato quanto un eterosessuale messo improvvisamente a dirigere una sfilata di moda, questo pezzo dei Club Dogo si adegua al mutato clima “culturale” italiano per mostrare la realtà dei fatti così com'è e senza possibilità alcuna di fraintendimento. Il mondo dello spettacolo diventa così improvvisamente metafora di ciò che noi umili fan più ammiriamo dell'hip-hop, overossia la sua sempreverde capacità di mostrare la nuda, cruda e a volte oscenissima realtà dei fatti..
Se proverbialmente si dice che “il re è nudo” solo quando privato della maschera mostra ciò che realmente è del suo carattere, una vera regina per essere altrettanto “reale” dovrà quantomeno starsene in bikini non vi pare?? ^^

Il "keep it real" old version dei Dogo..

17 mar 2011

Potrei convincerti

    



Il tabù è un evento "rimosso", ossia un residuo che la coscienza - individuale e pure collettiva della comunità - ha deliberatamente abbandonato. Perché questo? Perché solo con tale rimozione è stato possibile riprendere una vita normale, e mantenere l'unità della comunità. Abolendo il ricordo di tale violenza primordiale (mantenendone però la traccia nel sentimento di penitenza che le è seguito) gli uomini hanno potuto erigere una comunità, che è perciò una comunità costituita da uomini affraternati nella colpa da espiare. Questo è ciò che tiene unita e coesa la società.
La società che precedeva tale evento, illustra Freud, era una società retta da leggi di pura necessità individuale, in cui vigeva la legge del più forte, ossia la legge di natura. Non vi era cultura, ma solo l'adempimento degli istinti primari dell'esistenza che detta la natura. Vi sarebbe stato un uomo potente primordiale, caratterizzato da Freud come uno scimmione, che aveva il controllo delle femmine e delle risorse naturali, che a seconda dei suoi capricci elargiva ai figli e agli altri membri della comunità che, più o meno precariamente, intorno a lui si sosteneva. I sottoposti si sarebbero coalizzati per rompere il giogo che li vincolava al suo potere e al suo arbitrio. Con ciò i figli e gli altri accoliti avrebbero congiurato contro di lui: lo avrebbero ucciso, fatto a pezzi e divorato.
Ma da qui scaturì l'anarchia. Non vi sarebbe stato più un potere più forte in grado di controllare i desideri e gli istinti di tutti gli individui, e così sarebbe seguita una fase di lotta di tutti contro tutti, per il dominio delle femmine e delle risorse. Perciò, a un certo punto, si sarebbe iniziato a rimpiangere l'assenza di questo padre-padrone. Gli individui si sarebbero perciò raccolti in un gruppo, una comunità primitiva, che avrebbe istituito il culto del padre-padrone assassinato, e in nome di questo si sarebbe celebrato un rito, con cui tutti avrebbero partecipato con commozione alla memoria di questo capo estinto.
Tuttavia, la devozione del culto doveva entrare in evidente contraddizione col fatto che lo scimmione era stato ucciso dagli stessi figli e accoliti che avevano prima soggiaciuto al suo dominio. Questa contraddizione, per rendere possibile davvero e sopportabile la condizione di rimpianto in cui tutto era a quel punto possibile, doveva necessitare l'occultamento dell'evento drammatico della barbara uccisione.
Perciò fu stabilito il tabù, nella sua forma totemica. Il totem è la rappresentazione di un culto, ma anche il segno di una legge istituita.

fonte: http://www.shvoong.it/books/mythology-ancient-literature/1898524-totem-tab%C3%B9-di-sigmund-freud/

13 mar 2011

Come bannare qualcuno da un forum facendolo passare per pazzo e visionario e non essere scoperti.

    




La presente guida ha soltanto carattere scientifico e sociologico e non intende istigare al trolling e al mobbing nei forum .

Ecco come fare. Iniziate a provocare l'utente contestandogli tutto quello che fa.

Ignorate i suoi topic e individuate tra essi qualcuno che l'utente sgradito ritiene più importante.

Create delle discussioni che sapete veranno spostate in un'altra sezione ben precisa dall'utente che gestisce una certa sezione forumistica. Se lo conoscete bene ci vorrà poco. Createne più di una in caso vi siano più possibilità tra le sezioni dove l'utente sgradito potrebbe trasferire i topic.
Quando l'utente sgradito trasferisce il topic da voi scritto nell'altra sezione cancellate la discussione per lui più importante presente nella stessa sezione. Contemporaneamente cancellate le discussioni che vi avevano creato la scusa della cancellazione accidentale.
Allochè l'utente sgradito lamenterà la scomparsa del topic ditegli che non siete stato voi, cancellate qualche altro suo messaggio e continuate a parlare di altro. Allorchè l'utente vi attacca personalmente accusandovi di essere stati voi a cancellare il messaggio prendetelo per pazzo e visionario.

Cercate tutti assieme di convincerlo che è stata una cancellazione accidentale e che non deve prendersela con nessuno del forum. Ditegli che deve lasciare il forum se non ha fiducia nella vostra onestà e che comunque non avete cancellato volontariamente il suo topic.
Sostenete con tutto il resto del forum questa teoria ma non tutti con la stesso vigore. Qualcuno (magari quelli che l'utente sgradito vede più di buon occhio) deve mostrarsi più comprensivo nei suoi confronti e così convincerlo che si è trattato di un errore.
Ancora fate iscrivere un vostro complice al forum ma non fate vedere che lo conoscete. Quando l'utente sgradito sarà attaccato da tutti sarà indotto a cercare il sostegno del nuovo membro del forum vostro complice. Anche quest'ultimo dovrà contribuire a convincerlo che si è trattato di una cencellazione accidentale.
Il giorno prima della vostra azione fate sapere all'utente sgradito che i database del forum non funzionano molto bene di modo da indurlo a credere che vi siate predisposti una scusa per poter giustificare la cancellazione accidentale. Se l'utente vi dovesse ancora accusare di ciò a maggior ragione prendetelo tutti per pazzo e visionario anche perchè si parlava di altri database che non erano del forum ma di qualcos'altro.
A questo punto l'utente dovrebbe capire che non può stare più in un posto così. Se non lo capisce fategli sparire qualche altro messaggio e fate in modo che lo noti scrivendo in quella discussione. Negate poi ovviamente la presenza di quella discussione cancellata e continuate a dargli del pazzo visionario, malato, alieno al mondo ecc.

Se ancora l'utente sgradito non capisce che deve andarsene cercate di trollarlo e di bannarlo.
Dite che in realtà era lui che cospirava contro di voi per gelosie personali e che perciò non lo volete più tra di voi.
Condite il tutto con allusioni nagative alla sua persona di modo che l'utente sgradito capisca che si tratta di una vera e propria cospirazione contro di lui ma che se cercherà di dimostrarlo verrà preso per pazzo e malato da tutti senza via di uscita.

18 apr 2010

Mentre ci penso un pò _ Dj Gruff



“Non solo l'amore ma ogni relazione nella società richiede una mediazione ognuno rinuncia a qualcosa in favore della relazione (che è un pò il succo del contratto sociale) senza mediazione non può esserci nessun tipo di rapporto”.
Venirsi incontro senza scontrarsi, evitare l'equivoco attraverso il chiarimento è quello che milioni di persone, ancorchè ad elevata scolarizzazione, non fanno più, convinte che urlarsi in faccia brutte parole e andare ognuno per la sua strada (con o senza animaletti da compagnia _._ ) sia la migliore soluzione possibile..
Il sistema più efficace per evitare fraintendimenti sembra invece paradossalmente proprio la tolleranza reciproca dell'errore, quella scoperta del sé per tentativi che ci permette di imparare dallo sbaglio commesso o semplicemente vedere le realtà da una prospettiva diversa e perchè no magari più prossima (per dirla alla Gruffetti friends) “a quell'unica verità irraggiungibile come il Santo Graal“ :)

http://www.myspace.com/gruffetti



http://www.myspace.com/13bastardi
    

8 apr 2010

Murubutu - Storia di Gino



Murubutu ovvero il rapper con più “memoria visiva” che abbia mai ascoltato. Ad ascoltare le sue canzoni sembra davvero di leggere un romanzo di Proust o Camus, tanto sono dense di immagini, odori e sensazioni tattili rievocate . Il rumore della carta stropicciata che accompagna lo scorrere delle tracce diventa presto il simbolo di un album tutto pregno di frammenti di memoria che si accavallano e mescolano tra loro secondo un disegno non lineare e tuttavia mai impreciso.
La storia di Gino, pezzo che rievoca vicende dell'ultimo dopoguerra, su cui di certo mai abbastanza è stato scritto, colpisce per la raffinatezza della tecnica comunicativa scelta: dietro di essa la consapevolezza che “l'apprendimento si nutre di interesse” e che solo la drammaticità di una esperienza vissuta in prima persona sulla propria pelle lascia un ricordo indelebile nella memoria.
Speriamo di non dovere soffrire mai più le angustie di una guerra mondiale per ritrovare in noi la consapevolezza di Gino.

http://www.myspace.com/mteoria